Arlequins - Progressive Rock Webzine

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Vienna
fossati daniele
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    Lars Fredrik Frøislie "Fire Fortellinger"

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    Lars Fredrik Frøislie "Fire Fortellinger" Empty Lars Fredrik Frøislie "Fire Fortellinger"

    Messaggio Da vale Ven Apr 07, 2023 10:00 am

    Country: Norway
    Genre(s): Progressive Rock
    Label: Karisma Records
    Format: CD,digital,vinyl
    Release date: June 2, 2023
    Tracklist
    1. Rytter av dommedag
    2. Et sted under himmelhvelvet
    3. Jærtegn
    4. Naturens katedral

    Credits
    Lars Fredrik Frøislie (Wobbler): vocals, drums, keyboards
    Nikolai Hængsle (ELEPHANT9, NEEDLEPOINT): bass

    Music, lyrics, production, mixing and artwork by  Lars Fredrik Frøislie.
    Mastring by
    Jørgen Træen, october 2022.

    Media/Samples
    Bandcamp
    Et sted under himmelhvelvet


    Esordio per il tastierista dei Wobbler...l'anteprima promette molto...
    Uno degli album più attesi dell'anno...da me almeno

    A Vienna e fossati daniele piace questo messaggio.

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    fossati daniele
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    Messaggio Da fossati daniele Ven Giu 02, 2023 12:36 am

    appena uscito..... lo sto ascoltando in questo momento...il buon Lars non ha deluso ....ne e' valsa l'attesa.....
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    Messaggio Da vale Ven Giu 02, 2023 4:59 pm

    Sentito una volta sola...mi pare molto bello
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    Messaggio Da Vienna Lun Giu 05, 2023 5:01 pm

    Una leccornia per le orecchie  drunken
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    Messaggio Da AntonioC. Lun Giu 05, 2023 7:59 pm

    Eccellente, ma avevo pochi dubbi. Tutto ciò che è area Wobbler non può che essere il paradiso dei sinfonici.

    A vale e Kid Cox piace questo messaggio.

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    Messaggio Da The_Silent_Corner Lun Giu 12, 2023 6:50 pm

    Sta convincendo (e molto) anche un miscredente del prog contemporaneo come me.
    Ispiratissimo, non avrei difficoltà ad accostarlo ad alcuni capisaldi storici.

    Sta ricevendo voti molto alti sia su Progarchives che su RateYourMusic.
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    Messaggio Da VeteraEtNova Gio Giu 22, 2023 10:03 am

    Però, diciamolo. Il cantato a tratti è terribile. Ma perchè non si è fatto aiutare dal cantante del gruppo madre ? Peccato.
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    Messaggio Da The_Silent_Corner Gio Giu 22, 2023 12:35 pm

    A me il cantato piace molto, è profondo e affine a certo folk oscuro, devo anche dire che non mi piacciono i Wobbler ma questo disco mi ha preso moltissimo.
    Il cantante dei Wobbler ha una vocalità molto luminosa che a mio avviso poco si addice alle atmosfere di "Fire Fortellinger" (e personalmente mi piace poco come cantante, troppo Jon Anderson).
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    Messaggio Da AntonioC. Gio Giu 22, 2023 9:52 pm

    Probabile disco dell'anno.

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    Messaggio Da Peppe Ven Giu 23, 2023 8:21 am

    Siamo alle solite :-P Il disco è bello. In alcuni momenti anche molto bello. Anche quando certe "wakemaniate" sono evidenti. E merita giudizi positivi. Il cantato non è il massimo, ma nemmeno insopportabile. Ma non mi capacito di come ci sia un'enorme visibilità e interesse verso questo lavoro, a discapito di altri. No, un momento, a rifletterci giusto un attimino più attentamente non mi meraviglio affatto :-) Imho sono usciti alcuni album nettamente superiori nel 2023, verso i quali non si è instaurata una discussione con così tanti interventi come per questo del buon Froislie. Penso a Free Human Zoo, Balletto di Bronzo, Solstice, Fire Orchestra, Carnevale, Scherani, Zopp, Light. Ma siamo alle solite, sarò io quello distorto e cattivo bounce
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    Messaggio Da The_Silent_Corner Ven Giu 23, 2023 10:01 am

    La mia spiegazione (e anche il perché stia "volando" coi voti non solo su progarchives, ma anche tra gli ascoltatori più generalisti come me o quelli di RateYourMusic).
    Questo album suona proprio come un (gran) disco anni '70, a differenza degli altri: parlo proprio di suoni (davvero ci si può confondere con un disco uscito 50 anni fa, e la produzione è eccellente, gli strumenti sono vintage, i suoni realistici, tondi e caldi e non freddi) ma anche la struttura. Ci sono scelte strutturali che possono ricordare l'imponenza di uno Zarathustra del Museo, ad esempio. Ha in tasca i numeri del "classico di una volta".
    Poi non risulta essere un "depotenziamento" di un modello precedente (Lemures ad esempio ha sempre l'ombra di Ys), grazie anche al cantato in norvegese, all'essere un disco ispirato e ben suonato/strutturato non ha molti concorrenti storici, suona come una cosa a sé. E' ispirato proprio nelle parti cantautorali, mi fa venire in mente ad esempio, affondando le radici in una musicalità nord-europea, il disco che un Hector non ha mai fatto (mai così prog e riuscito), volendo trovare un accostamento. Ecco, per me è un compimento di quel modello lì.
    Alcuni di quelli che hai citato non mi prendono (ad esempio il Solstice trovo abbia dei suoni tremendi e una scrittura delle parti vocali davvero debole, quasi infilate in mezzo e piegate alle parti strumentali).
    Il Balletto ha fatto un buon disco ma in effetti mi ha deluso perché manca la pazzia frenetica di Ys (riconosco però che Leone è migliorato davvero tanto come cantante).
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    Messaggio Da Peppe Ven Giu 23, 2023 10:32 am

    The_Silent_Corner ha scritto:La mia spiegazione (e anche il perché stia "volando" coi voti non solo su progarchives, ma anche tra gli ascoltatori più generalisti come me o quelli di RateYourMusic).
    Questo album suona proprio come un (gran) disco anni '70, a differenza degli altri: parlo proprio di suoni (davvero ci si può confondere con un disco uscito 50 anni fa, e la produzione è eccellente, gli strumenti sono vintage, i suoni realistici, tondi e caldi e non freddi) ma anche la struttura. Ci sono scelte strutturali che possono ricordare l'imponenza di uno Zarathustra del Museo, ad esempio. Ha in tasca i numeri del "classico di una volta".

    Sui suoni concordo. C'è quel fascino dei timbri vintage che colpisce favorevolmente e, ribadisco, il disco nel complesso mi è piaciuto. Ma con certi paragoni e con certi termini (gran) ci farei attenzione. Se questo è come un gran disco dei seventies, i primi Par Lindh Project cosa sono? I Nexus argentini che imho sono tra i migliori esponenti sinfonici degli ultimi 25 anni? La stessa Maschera di Cera? E ovviamente potrei continuare :-P


    Poi non risulta essere un "depotenziamento" di un modello precedente (Lemures ad esempio ha sempre l'ombra di Ys),

    l'ombra di Ys... quel disco è talmente enorme che è naturale non poter attendere un capolavoro della stessa portata. Ma ne uscissero dischi come Lemures oggi.

    grazie anche al cantato in norvegese, all'essere un disco ispirato e ben suonato/strutturato non ha molti concorrenti storici, suona come una cosa a sé. E' ispirato proprio nelle parti cantautorali, mi fa venire in mente ad esempio, affondando le radici in una musicalità nord-europea, il disco che un Hector non ha mai fatto (mai così prog e riuscito), volendo trovare un accostamento. Ecco, per me è un compimento di quel modello lì.

    Non conosco Hector, però qui il discorso si allarga ulteriormente. Capisco che il linguaggio in madrelingua possa dare del calore in più. Ma mi chiedo... tutti quelli che stanno apprezzando questo esordio solista di Froislie e gli stanno dando voti enormi su Progarchives e chissà dove altro, se si parla, tanto per fare un nome nordico, di Haikara, cosa dicono? L'ispirazione c'è, è un ascolto godibile, ma imho paga un forte debito verso il rock sinfonico classico, a partire da Rick Wakeman. Un Wakeman che tra l'altro è ancora oggi molto bistrattato da tanti che vedono la sua musica (anche e soprattutto dei primi album, che io vedo come fonte enorme per Froislie) come eccessiva e ridondante. Io ho paura di andare a vedere i voti su Progarchives, perchè magari trovo questo disco sopra il Viaggio al centro della Terra.  Rolling Eyes

    Alcuni di quelli che hai citato non mi prendono (ad esempio il Solstice trovo abbia dei suoni tremendi  e una scrittura delle parti vocali davvero debole, quasi infilate in mezzo e piegate alle parti strumentali).
    Il Balletto ha fatto un buon disco ma in effetti mi ha deluso perché manca la pazzia frenetica di Ys (riconosco però che Leone è migliorato davvero tanto come cantante).

    Boh, io il Solstice lo trovo un gioiello di melodia e proprio le parti vocali mi sembrano un punto di forza, con molti momenti che ti rimangono in mente fin dal primo ascolto, cosa che oggi mi capita molto di rado. Per i miei gusti, inoltre, trovo un equilibrio perfetto proprio tra parti strumentali e cantate. Il Balletto lo devo riascoltare meglio, ma penso che ripresentarsi dopo 50 anni con un disco così sia quasi un miracolo...
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    Messaggio Da AntonioC. Ven Giu 23, 2023 10:55 am

    L'errore è nel fare gareggiare artisti appartenenti a categorie diverse. Qualcuno di quelli indicati da Peppe avrei anche difficoltà ad inserire nel genere (tipo i Fire Orchestra), ma a parte i Balletto, nome storico, il resto è di nicchia, roba da intenditori, con una diffusione limitata.
    Froislie esce per Kharisma, con una diffusione molto più capillare. Infatti le recensioni del disco le si possono trovare "dove non te lo aspetti", come siti metal e affini, proprio perchè la casa norvegese riesce a toccare molti più lidi.
    Quindi, senza neanche ascoltare una nota, si tratta di prodotti spinti, facilmente reperibili per i collezionisti, di cui si parla nei salotti grandi e anche in quelli più esclusivi.
    Il discorso vale per Froislie ma anche per la band madre Wobbler. E' gente che "ce l'ha fatta".
    Ma basta questo per decretare il successo di un disco? Naturalmente no.
    Quando premiamo PLAY ad accoglierci c'è musica di grande grande qualità e non potrebbe essere altrimenti vista la provenienza del tastierista, il tutto unito ad una produzione e registrazione altamente professionale, cosa che non è sempre riscontrabile in prodotti più di nicchia. La forma ha la sua importanza. A livello sinfonico tutto ciò che orbita attorno ai Wobbler è probabilmente il meglio per un appassionato del genere, rispettando quanto indicato innanzi: reperibilità, pubblicità, forma, sostanza. Il che non significa che non ci siano prodotti altrettanto validi, se non addirittura superiori, ma che forse difettano di uno di quei requisiti per renderli appetibili oltre gli stretti affezionati.
    Ma come, un arlecchino che si ferma dinanzi al primo nome norvegese sparato dal progarchivio di turno? Ma anche sì Lars Fredrik Frøislie "Fire Fortellinger" 1f601

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    Messaggio Da The_Silent_Corner Ven Giu 23, 2023 11:15 am

    Gli Haikara sono altra cosa Peppe, erano più frizzanti, gioiosi e trasversali (probabilmente più originali) e non avevano la solennità cupa di questo progetto (non sto dicendo meglio o peggio... sono cose molto diverse). Il punto è "piacere a più persone", perché? Beh una Epitaph piace sicuramente a più persone di un pezzo dei Magma (sfido a dimostrare il contrario, Epitaph piacerebbe anche alla pensionata 80enne sotto casa che non sa cosa sia il prog), ma non per questo Epitaph è peggiore.
    Credo che l'artista in questione (Lars) avesse da tempo in mente di partorire un disco del genere, complesso ma non troppo, con una bella produzione analogica e linee vocali molto "tradizionali" e semplici, dei pattern epici quasi da soundtrack - altro punto che favorisce un giudizio positivo perché un po' tutti comprendono quel tipo di musicalità - che rimandano ai dischi prog più drammatici degli anni '70 (vedi l'intro del primo brano, che mi fa pensare appunto al Museo) e la scelta del norvegese che è stata molto riuscita per rendere più particolare il progetto.

    AntonioC. ha scritto:il tutto unito ad una produzione e registrazione altamente professionale, cosa che non è sempre riscontrabile in prodotti più di nicchia. La forma ha la sua importanza.

    Esatto, riporto un commento da RateYourMusic

    but honestly my favorite part of this is the production...WHEW the sound of this album is just perfect. Everything's so crystal clear and the mix is so organic, full without being over-compressed, absolutely wonderful!

    Alcuni dei dischi prog citati hanno dei suoni davvero brutti, freddi e secchi che sembrano creati con un software (ecco, eccezione tra quelli ascoltati è proprio il Balletto, a cui riconosco una buona produzione e dei suoni realistici...non ai livelli di questo disco ma meglio della maggioranza).
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    Messaggio Da Peppe Ven Giu 23, 2023 12:57 pm

    Che ci sia un prog più commerciale e pompato, che ottiene maggiore visibilità non c'è dubbio. D'altronde è da sempre così. Indubbio anche che la Karisma oggi sia un po' come la Inside Out a cavallo tra gli anni '90 e 2000. Che Epitaph piaccia anche alla pensionata che non sa il prog, be', ora non esageriamo Laughing
    Ripeto, il disco è bello, a tratti anche molto bello, ma se vogliamo fare analisi approfondite, confronti e contestualizzazioni (come imho bisognerebbe fare), penso si stia un po' esagerando.
    Mi sono andato a fare male. In una pausa lavorativa sono andato a vedere su Progarchives. Risultati:
    Froislie 4.43
    Le sei mogli 4.13
    Re Artù 3.62
    Viaggio al centro della Terra 3.75
    I primi due album di Par Lindh 4.03 e 4.14
    I tre degli Anglagard 4.36-4.08-4.26
    I dischi della Maschera di Cera tra 3.57 e 4.07
    I primi due Nexus 4.06-4.13
    E' vero sono solo voti. E' vero, tutto va contestualizzato. E' vero che sono tanti voti per i classici e meno per quelli più recenti. Dite quello che volete, ma continuo a pensare che il mondo del prog non funzioni bene. E stiamo parlando di un mondo comunque piccolo e strano. Un mondo in cui si parla di visibilità per un Froislie, trainato da una Karisma, che venderà quanto? Mille copie?
    Resto convinto di quanto si diceva anche 20 anni fa: al progfan medio fondamentalmente manca la curiosità, la voglia di approfondire, di conoscere gemme poco note del passato e si sente comunque forte e buono, perchè tanto ascolta quei 20 gruppi prog più pompati da pseudocritica, pubblicità varie e da classifiche "strane", mica la roba che si sente per radio.
    Non voglio sminuire il lavoro che sta facendo Froislie, però continuo a restare perplesso, nonostante tutto quello che si è detto (pubblicità, casa discografica che spinge, cura dei suoni, ecc.) su come in un mondo che dovrebbe essere aperto, alla fine si finisce per osannare sempre le solite cose, sempre il rock sinfonico più passatista, sempre i nordici più "facili", magari abbinando un sorrisino sarcastico se si parla di prog indonesiano.
    Chiudo riprendendo questa frase letta poco su: "A livello sinfonico tutto ciò che orbita attorno ai Wobbler è probabilmente il meglio per un appassionato del genere". Sarà, ma imho qualcosa del genere lo faceva già la Maschera di Cera più di venti anni fa. Con risultati superiori. E se penso a tutto ciò che da quasi trent'anni ruota a Fabio Zuffanti...
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    Messaggio Da The_Silent_Corner Ven Giu 23, 2023 1:30 pm

    Anche qui però, se si va a vedere su RYM nessun disco della Maschera di Cera raggiunge il voto medio di "Fire Fortellinger" (attenzione, considerato ben superiore anche ai Wobbler, sia secondo progarchives che secondo RYM, sostanzialmente due categorie diverse di utenti - più eterogenei i secondi - ma che concordano).

    Io torno sempre sui suoni, come per un film, al grande pubblico (ma anche all'appassionato) serve la creazione dell'illusione dello spazio-tempo per ricevere qualcosa in più: che sembri un disco di quel periodo (La Maschera di Cera non riesce in questo specifico intento, basterebbe solo il suono della batteria a far sembrare il tutto come un gladiatore romano... sgamato col Rolex al polso, non so se ho reso, e in me produce un effetto non gradevole). Poi a me certe lungaggini non piacciono molto.
    Questo disco riesce benissimo nell'illusione (e sottolineo che non mi piace assolutamente niente di Inside Out, Kharisma e affini, ascolto altri generi).
    E' un po' il merito del Collage dello scorso anno, solo che quel disco creava l'illusione di essere un disco di metà anni '80 (e secondo me questo aspetto nostalgico-sentimentale spiega anche perché sia considerato meglio di Moonshine sia su progarchives che su RYM).

    Sono giudizi assoluti di valore? No, ma delle spiegazioni a mio parere plausibili dal punto di vista socio-culturale.
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    Messaggio Da AntonioC. Ven Giu 23, 2023 1:50 pm

    Coach, manca il tempo e anche la voglia di sbattersi per cercare le c.d. lost gems. Very Happy
    Quanti sono davvero disposti ad approfondire il rock progressivo argentino per andare a scovare i Nexus? Ancora ancora la Maschera di Cera, che è comunque un gruppo importante di un paese importantissimo del genere, ma converrai con me che oggi (e sottolineo oggi), essere nordeuropeo è quasi una condicio sine qua non per stimolare almeno la curiosità di chi segue il genere.
    Eh, ma Par Lindh da quelle parti viene.... però, se mi permetti, parliamo di lavori di 30 anni fa. Come sopra: quanti sono disposti a sbattersi a spulciare nei sottogeneri per andare a scovare quei dischi, quando ne hai a tonnelate, anche di qualità, usciti recentemente? E nulla toglie che Par Lindh sia apprezzatissimo, ma poco discusso al momento, in quanto è lontano dai riflettori e dal giro che conta.
    Solo gli impavidi, chi avanza in direzione ostinata e contraria, gli arlecchini e pochi altri possono davvero avere quella curiosità che spinge a lanciare il proprio sguardo (in questo caso le orecchie) oltre l'orizzonte.
    Quello che ruota intorno ai Wobbler è il meglio bla bla ....per l'ascoltatore medio-alto, per colui che vuole ascoltare grande musica e non impiegare il tempo alla ricerca della grande musica con il rischio di non trovarla come dice lui.
    Sono grandi dischi pronti all'uso, con il bollino blu di garanzia qualità. Poi da qualche parte (e, come hai sottolineato, non si deve neanche andare troppo lontano) vi sono artisti altrettanto se non addirittura più bravi, ma o sono nati nel posto sbagliato o non hanno i giri gusti o anche la fortuna giusta.
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    Messaggio Da vale Sab Giu 24, 2023 12:28 pm

    Peppe ha scritto:Siamo alle solite :-P Il disco è bello. In alcuni momenti anche molto bello. Anche quando certe "wakemaniate" sono evidenti. E merita giudizi positivi. Il cantato non è il massimo, ma nemmeno insopportabile. Ma non mi capacito di come ci sia un'enorme visibilità e interesse verso questo lavoro, a discapito di altri. No, un momento, a rifletterci giusto un attimino più attentamente non mi meraviglio affatto :-) Imho sono usciti alcuni album nettamente superiori nel 2023, verso i quali non si è instaurata una discussione con così tanti interventi come per questo del buon Froislie. Penso a Free Human Zoo, Balletto di Bronzo, Solstice, Fire Orchestra, Carnevale, Scherani, Zopp, Light. Ma siamo alle solite, sarò io quello distorto e cattivo bounce


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    Messaggio Da vale Sab Giu 24, 2023 1:11 pm

    Io però tutto sto " nesso" fra Nexus e Wobbler/Frøislie non lo colgo.
    Mi paiono ugualmente validi e molto diversi.
    La Karisma fa quello che dovrebbero fare altre " case discografiche"...promozione...E fa un lavoro egregio, a mio parere, con scuderia di qualità ( che può anche non piacere).
    Vintage oppure no...moderni oppure no...se mi " emozionano" va bene comunque.
    Per quel che concerne i voti su progarchives...non ho mai dato molta importanza alla cosa perchè molti album non sono comparabili per vari motivi, storici soprattutto. Quindi un capolavoro di ieri non è uguale ad un capolavoro di oggi...giocano in campionati diversi...cosi per buoni album o album discreti.
    Io " prendo" quello che mi piace, magari con troppo entusiasmo senza " contestualizzarlo" ma non devo " convincere" nessuno...solo me stesso.
    Non discuto la grandezza di certi gruppi che magari non amo, ne prendo atto e stop....ma trovo " esageratamente" fuorviante pure " castrare" gli Spock's Beard di turno...anche se è vero che ci sia il rischio " di alterare" la realtà...Ed è questo, che i pochi " arlecchini" che quì scrivono, dovrebbero fare...perchè su FB DEVONO essere tutti bravi. Però, come diceva Mauro ( il cui " passo indietro" sarebbe gradito e, dico, pure doveroso) parrebbe abbiano vinto loro.
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    Messaggio Da VeteraEtNova Sab Giu 24, 2023 4:10 pm

    vale ha scritto:
    Peppe ha scritto:Siamo alle solite :-P Il disco è bello. In alcuni momenti anche molto bello. Anche quando certe "wakemaniate" sono evidenti. E merita giudizi positivi. Il cantato non è il massimo, ma nemmeno insopportabile. Ma non mi capacito di come ci sia un'enorme visibilità e interesse verso questo lavoro, a discapito di altri. No, un momento, a rifletterci giusto un attimino più attentamente non mi meraviglio affatto :-) Imho sono usciti alcuni album nettamente superiori nel 2023, verso i quali non si è instaurata una discussione con così tanti interventi come per questo del buon Froislie. Penso a Free Human Zoo, Balletto di Bronzo, Solstice, Fire Orchestra, Carnevale, Scherani, Zopp, Light. Ma siamo alle solite, sarò io quello distorto e cattivo bounce


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